
Magneti Marelli va in mani estere3 min read
23 Ottobre 2018Il gruppo FCA ha da poco firmato un accordo per cedere la Magneti Marelli alla Calsonic Kansei, azienda giapponese di componentistica di proprietà di private equity KKR. La cessione, costata 6,2 miliardi di euro, chiude molti mesi di trattative non sempre calme e con le stesse vedute, soprattutto sulla valutazione dell’azienda di Corbetta.
#Colossocomponenti:
L’operazione che migliorerà a metà dell’anno prossimo, porterà alla nascita della Magneti Marelli CK Holdings e del settimo operatore indipendente al mondo nel campo della componentistica per gli autoveicoli, con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro, quasi 200 stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone, America e Asia-Pacifico. Il nuovo gruppo avrà a capo Beda Bolzenius, già manager delle multinazionali del settore Bosch e Johnson Controls e amministratore delegato della Kalsonic Kansei dallo scorso marzo, mentre Ermanno Ferrari, attuale cda Marelli, entrerà nel consiglio di amministrazione della neonata azienda.
#Saltaquotazione:
La cessione a Calsonic Kansei che era nata nel 1999 dalla fusione tra i componentisti nipponici Calsonic e Kansei e da poco ceduta da Nissan e altri azionisti al fondo Usa per 4,5 miliardi di dollari, stravolge e annulla il progetto di scorporo della Magneti Marelli con la successiva quotazione sulla Borsa di Milano. Il progetto era stato fortemente voluto da Sergio Marchionne, ma il gruppo FCA non aveva mai chiuso le porte a altri offerenti. Si parte da lontano, fin da quando è stato avviato il progetto di separazione che sono arrivate le prime offerte di Kkr e di altre aziende del settore.
#Ledivergenze:
Il fondo statunitense ha gestito un tavolo di trattativa che le ha permesso di avere anche il diritto di esclusiva ma i negoziati si sono rivelati più difficile del previsto a causa della valutazione da assegnare alla Magneti Marelli. Nelle ultime settimane sono circolate molte ipotesi per chiudere l’operazione come la vendita delle sole attività non legate al gruppo FCA. L’interesse dei giapponesi non è mai venuto meno nemmeno dopo aver perso l’esclusiva, grazie al continuo appoggio della Kkr che ora sembra intenzionata anche a sostenere un aumento di capitale dell’azienda giapponese. D’altronde la Kalsonic Kansei ha un fatturato di circa 7 miliardi contro i quasi 8 di Magneti Marelli.
#OperazioneManley:
Per Mike Manley si tratta della prima grande operazione da quando è arrivato alla guida del gruppo in sostituzione di Marchionne. Con i 6,2 miliardi incassati dalla cessione potrà sostenere le esigenze finanziarie di un piano industriale che prevede 45 miliardi di euro di investimenti, di cui 9 solo nell’elettrificazione della gamma. La vendita darà adito alle polemiche su un’altro marchio trasferito sotto il controllo estero e ad avanzare nuove richieste dei sindacati su garanzie occupazionali e investimenti in Italia. Nel comunicato di cessione, oltre alla garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali degli stabilimenti italiani di Magneti Marelli, vi sono precisi impegni per non rompere i legami tra FCA e Magneti Marelli. Infatti, si legge, è stato “sottoscritto un contratto di fornitura pluriennale che rafforzerà ulteriormente una relazione di mutuo beneficio sia per le gamme di offerta in crescita di Magneti Marelli che di FCA e che sosterrà le operation di Magneti Marelli in Italia, ben posizionandole per una continua crescita e successo nel futuro”. “Dopo aver esaminato attentamente una serie di opzioni per consentire a Magneti Marelli di esprimere tutto il suo potenziale nella prossima fase del suo sviluppo, la combinazione con Calsonic Kansei si è rivelata un’opportunità ideale per accelerare la crescita futura di Magneti Marelli a beneficio dei suoi clienti e delle sue persone eccezionali”, aggiunge Manley. “Le attività così combinate continueranno a essere uno dei partner commerciali più importanti di FCA e vorremmo vedere questo rapporto crescere ulteriormente in futuro. L’operazione riconosce anche il pieno valore strategico di Magneti Marelli ed è un altro importante passo nel nostro continuo focus sulla creazione di valore”.
In questo modo si può quindi dedurre che tutto sembra andare a vantaggio dell’innovazione e sviluppo dei marchi; speriamo che questo sia il motore per i futuri investimenti.