Il Volvo della Basko simbolo del Morandi2 min read

Il Volvo della Basko simbolo del Morandi2 min read

1 Aprile 2019 Off Di Alessio Richiardi

Si è bloccato a pochi passi dal baratro, davanti all’orrore di tonnellate di calcestruzzo che cadono nel vuoto portandosi dietro decine di auto e 43 vite, cambiando la storia di Genova e di tutta Italia. Involontariamente è diventato uno dei simboli della tragedia del ponte Morandi, il camion Basko che la mattina del 14 agosto 2018 era guidato dal 37enne Luigi Fiorillo torna adesso a casa in altre vesti.

#Lostato:

Cabina blu e cassone verde acceso con la scritta rossa “Basko”, i colori che lo hanno reso l’unica  macchia di colore nello scenario grigio, il Volvo Fm 300 di proprietà dell’azienda di autotrasporto Damonte è rimasto sull’orlo del precipizio per alcune settimane, sino a quando, con l’ok delle autorità, era stato rimosso e restituito alla Damonte. L’azienda aveva deciso di venderlo, insieme con altri 4 veicoli alla Italcar di Dalmine, in provincia di Bergamo: a inizio marzo il Volvo era nel piazzale del rivenditore di veicoli industriali usati, la foto pubblicata poi sul sito dell’azienda con le specifiche, quasi 900mila chilometri, del 2009, con prezzo nascosto e trattativa riservata.

#Lastoria:

Il camion fermo ci è rimasto poco, soprattutto dopo la diffusione della notizia che si trattava  davvero di “quel” Volvo. Così, dopo giorni alla Italcar è stato affollato da curiosi che si sono scattati un selfie con il “miracolato” del ponte Morandi, Basko ha deciso di comprarlo per riportarlo nella sua città: “Quando abbiamo saputo che era stato venduto, abbiamo deciso di acquistarlo per riportarlo a Genova” ha confermato Lucia Bruzzone, responsabile del gruppo Sogegross, cui fa capo Basko “Pensiamo sia questa la sua ‘casa’, visto il grande valore simbolico di speranza che questo camion ha assunto dopo la tragedia di Ponte Morandi”.

Non è chiaro come il camion verrà impiegato: Sogegross ha comunicato che “per questo suo significato simbolico, non abbiamo ancora valutato come poterlo utilizzare”. Sui social sono già arrivati numerosi suggerimenti: c’è chi chiede che venga trasformato in una sorta di monumento per ricordare il crollo e le 43 persone che vi hanno perso la vita, altri ne vogliono la sua distruzione come “rito esorcizzante”. Di certo  resterà, suo malgrado, nella storia a prescindere dal suo futuro.

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