Renault-Nissan sempre più vicina?2 min read

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31 Marzo 2018 Off Di Alessio Richiardi

Arrivano nuove indiscrezioni sul futuro della Renault e della Nissan, soprattutto per la loro fusione. È cosa risaputa, da tempo si parla dell’ipotesi di dare una nuova forma all’alleanza tra le due case automobilistiche. Negli ultimi mesi, queste voci, sono diventate sempre più frequenti e le trattative sembrano in corso per arrivare a una fusione voluta dal mercato ma non dagli azionisti, soprattutto quelli giapponesi.

#laborsa:
Le prime notizie su una fusione sono cominciate all’inizio di marzo, quando la Reuters ha riferito di negoziati per il trasferimento alla Nissan della partecipazione del 15% attualmente dello Stato francese. Le indiscrezioni erano state smentite da tutti, ma ora sono tornate in voga grazie alla Bloomberg. Si parla di negoziati per la fusione tra i due gruppi e la creazione di un’unica società quotata in Borsa.
In caso positivo, si chiuderebbe l’alleanza quasi decennale iniziata nel 1999 con il salvataggio della Nissan da parte della Renault che ha portato l’azienda nipponica a conquistare la leadership mondiale del settore anche grazie al contributo della Mitsubishi.
I legami societari sono stati rafforzati nel tempo da partecipazioni incrociate e accordi di governance per mantenere in equilibrio i poteri di forza. Attualmente la Casa francese detiene il 43% circa del capitale di quella di Yokohama e quest’ultima è titolare del 15% del suo azionista di maggioranza.

#nocomment:
Come è giusto che sia in questi casi, non si commentano le voci e le speculazioni, questo ció che ha riferito un portavoce dell’Alleanza Renault-Nissan.
Il problema sembrerebbe lo scetticismo degli azionisti giapponesi, da tempo sul piede di guerra per l’eccessiva influenza transalpina sulla Nissan.
Sembra anche che qualcuno voglia prendere come esempio FCA, per cui la nuova Renault-Nissan potrebbe mantenere due quartier generali, in Francia e in Giappone, ma avere una sede legale a Londra o in Olanda.
Per ora non si sa molto di più, se non che le borse ne risentono positivamente.