
La Fiesta si rinnova e si divide in 4…6 min read
2 Agosto 2017Per subissare un successo mondiale che dura dal 1976, è stata presentata la settima generazione della Ford Fiesta, che risulta completamente rinnovata e appare più “piantata a terra”; inoltre si declina in 4 versioni adatte ad ogni clientela: Titanium, Vignale, St-line e Active.
# Laguardo:

Più in basso, alle estremità delle minigonne, troviamo i nuovi cerchi in lega da 16” dal disegno sportiveggiante.

Il posteriore presenta un paraurti più grande, anch’esso ridisegnando con tagli netti che contengono i catarifrangenti; ora vi è anche uno scanso per lo scarico cromato. Il portellone risulta più ampio e ridisegnato, merito anche della fanaleria, ora full led e orientata in orizzontale. Il lunotto sembrerebbe più largo, anche se il nuovo alettone lo schiaccia un po’.
# Entro:

L’abitacolo della Ford Fiesta è accogliente e luminoso, realizzato con cura: materiali di buona qualità nei rivestimenti della plancia e dei sedili, nelle bocchette dell’aria e nelle maniglie, dove sono riprese le linee esterne.
Al centro della plancia spicca un grande schermo, che a seconda delle versioni può essere dai 4,2” a 8” molto simile ad un tablet in posizione rialzata; vi è finalmente una consolle ordinata: addio ai numerosi piccoli tasti che nessuno riusciva a vedere. Il sistema multimediale Sync-3 è compatibile sia con Android Auto che con Apple CarPlay.

La vettura risulta comoda per quattro occupanti: i due davanti siedono comodi, nella versione Titanium i sedili presentano un trama ton su ton nera, risultano adatti ad ogni taglia anche se poco contenitivi. Per chi vuole qualcosa di più avvolgente si può puntare alle versioni ST, come la nostra, o Vignale.
Non molto capiente il baule, se paragonato con quello di altre utilitarie: per la cinque porte, si va da 303 litri col divano in posizione d’uso, a 984 una volta abbattuto.

Convince molto sul misto e sul pavé, qui si apprezza il lavoro fatto sui rapporti peso potenza ben bilanciati.
Decisamente ampio il ventaglio dei motori. A benzina: il 1.0 tre cilindri turbo Ecoboost è disponibile nella versione da 100, 125 e 140cv; per chi non vuole esagerare c’è un 1.1 aspirato da 70 o 86cv. A gasolio troviamo il 1.5 TDCi da 86 o da 120cv.
I motori più potenti hanno il cambio manuale a sei marce, quelli entry level a cinque; il robotizzato a doppia frizione Powershift è riservato al 1.0 da 100 CV.
La dotazione di sicurezza si evolve: di serie per tutta la gamma l’avviso di involontario abbandono di corsia, con correzione automatica della traiettoria, mentre sono optional il cruise control e il sistema di parcheggio automatico: compie addirittura le manovre da sé anche nei parcheggi a “pettine” a 90 gradi rispetto alla strada.
Optional sono anche l’Active City Stop con il sistema di frenata automatica, il dispositivo per il riconoscimento dei pedoni e il cruise control adattativo che si basa sui dati raccolti da tre radar, due telecamere e dodici sensori a ultrasuoni, che monitorano a 360 gradi l’ambiente circostante.

Dal 2018 saranno disponibili la sportiva ST (con ben 200 cavalli) e la piccola crossover Active, rialzata da terra di 4 cm, con protezioni lungo i passaruota e portiere ispirate al mondo delle suv.
L’equipaggiamento di serie della Plus è già ricco e prevede il climatizzatore manuale, il divano posteriore ripiegabile separatamente, sei airbag, nonché lo schermo nella plancia di 6,5”, la frenata automatica d’emergenza, la chiave personalizzabile MyKey e il limitatore di velocità.
La nuova Fiesta sará in vendita da settembre con prezzi da 14.250 (tre porte, 250€ in più per le cinque), ma si può arrivare tranquillamente ai 21.000€ della nostra prova.
– Il motore è brillante con una spinta sempre pronta.
– Di serie ci sono sei airbag e l’avviso di cambio involontario di corsia: la sicurezza prima di tutto.
– L’auto è leggera e ben bilanciata; la Fiesta convince anche fra le curve.
– Il baule non è molto capiente rispetto ad altre utilitarie.
– Chi siede al quinto posto ed è alto se si siede al centro del divano nei viaggi lunghi è un po’ sacrificato.
– Il lunotto piccolo rende difficili le “retro”: necessaria la retrocamera con sensori di parcheggio.