La Dakar 2020 sbarca in Arabia Saudita2 min read

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29 Aprile 2019 Off Di Alessio Richiardi

La Dakar, da oltre dieci anni non si disputa più da Europa e Africa, ma ha mantenuto la parte più hard della sua denominazione. Quella Parigi-Dakar che dal 1979 è una delle corse più famose del mondo, nel 2008 ha lasciato l’Africa per minacce terroristiche in Mauritania.

Nel 2009 venne riproposto in Sud America. Il nome della città senegalese rimane, ma, dal prossimo anno, dopo undici edizioni fra Perù, Argentina e Bolivia, la Dakar arriverà in Arabia Saudita.

#Ilcontratto:

Il contratto, firmato tra la Amaury Sport Organisation che guida la gara e i reali dell’Arabia Saudita, prevede cinque edizioni, in cui i protagonisti saranno il deserto e le dune. Un paesaggio molto suggestivo e tutto da esplorare, come ha spiegato all’evento David Castera, che da poco più di un mese è direttore della Dakar. “Qui c’è un mare di dune, così tante che potrebbero essere anche troppe. Il percorso costeggerà il Mar Rosso, con altre montagne e rocce, poi attraverserà molte vallate. Penso che sia un’opportunità incredibile per giocare con la navigazione. Sarà un vero rally raid, un tour completo dell’Arabia Saudita. Ci sono tutti gli ingredienti”.

L’idea è quella di prediligere i rally raid, che nelle edizioni successive potrebbero passare anche nei paesi vicini. “L’Arabia Saudita è grande il quadruplo della Francia e quasi del tutto desertica, quindi staremo lì molto tempo. Man mano potremmo aggiungere gli stati vicini, c’è tutto il Medio  Oriente davanti a noi”.

Con la Dakar, l’Arabia Saudita aggiunge un altro pezzo al piano di sviluppo economico Vision 2030 che punta a diminuire la dipendenza dalle risorse petrolifere aumentando gli eventi sportivi. Il paese si sta lentamente aprendo alle usanze occidentali, da poco ha concesso la possibilità di guidare anche alle donne, e ospitando eventi come la Formula E con l’ePrix di Riad seguirà dalla Race of Champions del 2018.