
Addio a Punto e Mito, si è messo un punto fermo.3 min read
31 Maggio 2018Si sapeva che sarebbe stata una morte annunciata: era da tempo che si sapeva e noi ne avevamo già proposto una versione di Punto Innocenti Low Cost evidentemente inascoltata. Comunque sia chiude un’epoca dell’intera società italiana e per l’intero universo Fiat. Era il prezzo da pagare per fa diventare Fiat parte del gruppo FCA. La stessa sorte tocca ad Alfa Romeo ha mutato il suo ruolo. Fra la fine di luglio e agosto si interrompe la produzione di Fiat Punto e della sorella MiTo, il tutto arriva dopo un lungo periodo di stallo: nessun rilancio, nessuna volontà di riproporre una erede, per quella che è stata l’auto simbolo del Bel Paese. E’ giunto il tempo della pensione per quella utilitaria figlia della Uno, dalla quale aveva ereditato l’eccellenza, era anche la figlia degli anni Novanta e di un’Italia tra prima e seconda Repubblica, con una comunità europea sviluppata in Unione, una moneta unica pronta al lancio ed un mondo che scopriva Internet. Da sempre in lotta come anti-MINI tanto che aveva portato alla due volumi compatta di Milano e Torino.
#Lacarriera:
Citando l’Avvocato Gianni Agnelli, la Fiat Punto era la sintesi di un secolo di lavoro, non è nata in tre anni. 176 era il nome in codice del progetto, il cui compito era quello di sostituire la vettura di Cape Canaveral: la Fiat Uno. Vi era bisogno di una familiare, affabile, accattivante ma non di rottura. Chi meglio del padre della progenitrice: Giorgetto Giugiaro. Il momento fondamentale arrivò al Salone di Francoforte 1993, quando la casa torinese portò al debutto la Fiat Punto. Linee sobrie, un frontale senza mascherina, i fanali posteriori a sviluppo verticale, gli interni capienti, spaziosi. Fu un vero successo tanto che la Punto fu Auto dell’anno nel 1995. Merito delle motorizzazioni come i Fire da 1.1 e 1.2, poi il 1.5 da 90cv ed il 1.3 da 136cv, senza dimenticare il Diesel da 1.7; la Punto forte del suo essere, poteva aprirsi ad un portafoglio molto ampio. Dopo quella prima fortunata generazione arrivò la seconda nel 1999 disegnata dal Centro Stile Fiat, capace di montare addirittura il servosterzo elettrico EPS, prima in Europa. Fu anche la prima utilitaria a ricevere le 4 stelle nei crash test EuroNcap. Nel 2005 venne lanciata la terza generazione firmata Italdesign con un aumento di dimensioni, tanto da esser chiamata “Grande Punto”. Ma tutto stava cambiando, Fiat stava cambiando. Nel 2012 la Punto perde il primato sulle vendite che privilegiano la Panda dopo quasi vent’anni di assoluto dominio. Una discesa inesorabile, contrapposta anche dalla salita della 500: per la Punto non vi era più spazio, soprattutto per via dei margini di guadagno troppo ridotti, ridotti allo zero. Queste furono le risposte da parte dei vertici Fiat, Marchionne per primo, nonostante anche un tentativo di ritorno con il nome di Argo prodotta in Sudamerica. Invece nulla: la volontà si sapeva da tempo; il nuovo corso del Lingotto con Panda e 500 non volevano altre rivali. Ed allora, dopo un quarto di secolo, la linea di Melfi (PZ) smetterá di produrre quella che è oramai una lenta seppure inarrestabile fine.